Siena, secondo la leggenda, fu fondata da Senio, figlio di Romolo,
ma ci sono testimonianze di un villaggio etrusco in quell'area; come
tutti i centri dell'Etruria, venne sottomessa dai Romani.
Siena divenne poi importante durante il medioevo con una notevole crescita
della popolazione e l'espansione del nucleo urbano.
A seguito della crescita demografica e di un certo sviluppo economico
iniziarono le contese tra le due fazioni politiche: la parte Guelfa
che era schierata con il papato e la Ghibellina schierata con l'impero.
L'anima fondamentalmente Ghibellina di Siena era in continuo conflitto
con Firenze che invece era di spirito Guelfo.
La lotta contro Firenze attraversa momenti drammatici nel 1260 con
la battaglia di Montaperti, quando i Fiorentini subiscono "lo strazio
e il grande scempio che fece l'Arbia colorata in rosso", come testimonia
Dante.
Nove anni dopo la città passa in mano ai Guelfi a seguito della
battaglia di Colle Val d'Elsa nella quale i Senesi vengono sconfitti
ponendo fine alla controversia con Firenze.
A questa epoca risale la costituzione di una nuova, longeva forma di
governo che permette alla città di fiorire e di darsi una fisionomia
rimasta integra nei secoli.
La peste del 1348 determina la decadenza della città. Seguono
turbolenze con frequenti mutamenti di governo mentre le parti avverse
assumono a turno il potere appoggiandosi al partito imperiale o a quello
pontificio (sec. XV e inizio del XVI).
Nel 1554 la città, assediata dagli imperiali, è costretta
alla resa, quando la popolazione conta ormai meno di diecimila abitanti.
Passata sotto i Medici (1559), segue le vicende del Granducato di Toscana,
dapprima con i Medici e poi con i Lorena.
La perdita dell'indipendenza ed il declino economico sono all'origine
di una staticità culturale ed anche stilistica che oggi si traduce
in uno straordinario valore aggiunto in termini di qualità dell'ambiente
monumentale e paesaggistico.