Saturnia è un paese di origini etrusche...
. . . arroccato su di uno sperone roccioso, nell'estremo meridionale della Maremma toscana, circondato
da oliveti e pascoli incontaminati.
Nella valle, sotto il paese di Saturnia, l'acqua termale sgorga copiosa a 37°C nelle piscine delle Terme di Saturnia.Fuori dalla cinta delle mura medievali del paese si possono fare magnifiche passeggiate
attraverso la profumata macchia mediterranea o lungo le sponde rocciose dell'Albegna; a 20 minuti di auto le meraviglie di Sovana, Sorano, Pitigliano.
A 45 km il mare, incorniciato dal Parco Naturale dell'Uccellina e dal Monte Argentario.
Da Porto Santo Stefano traghetti giornalieri per le isole del
Giglio e Giannutri; ad un passo le bellezze di Ansedonia e Porto Ercole.
L'azienda San Leonardo, che coltiva oliveti e seminativi a Saturnia -
nella Maremma Toscana - propone gradevoli soggiorni
in antichi casali restaurati. I poderi San Leonardo (a 200 metri
dalle Terme) e Vignagrande (a 1,5 km. dalle Terme e dal paese
di Saturnia) possono ospitare nei numerosi appartamenti accuratamente arredati due, quattro o sei persone.
Possiamo inoltre ospitarvi nel borgo di Saturnia, in piazza Vittorio Veneto,
in due appartamenti per quattro persone che si affacciano sulla piazza del paese.
Le case sono state arredate con gusto tipicamente toscano, munite di bagno con doccia e cucina attrezzata
e sono fornite di tutto il necessario per una gradevole vacanza.
Un po' di storia
L’area in cui si trova l’Azienda San Leonardo è ricca di storia e di
eventi. Vale la pena ricordarli per rendere anche il paesaggio
ed il soggiorno in queste campagne più significativi,
quasi che ogni visitatore possa rintracciarvi un “suo” percorso lungo il filo dei secoli.
Già nota in epoca etrusca e poi romana, la zona conosciuta oggi
come “Colline dell’Albegna”, ha vissuto le alterne vicende della
storia che si è dipanata sulle estreme propaggini del Monte
Amiata.
Feudo della famiglia Aldobrandeschi - cui appartenne
Papa Gregorio VII Ildebrando di Sovana - il territorio fu poi
dominato dalla Repubblica di Siena.
Questa, nella sua ricera
di un prezioso sbocco verso il mare, travolse anche gli Orsini,
succeduti per via ereditaria agli Aldobrandeschi, e resse le
sorti di quella regione fino a metà del Cinquecento.
L’espansionismo mediceo che contrassegna tutto quel secolo ebbe a manifestarsi
in frequenti scontri con la Repubblica di Siena, tanto
che questa fu definitivamente sconfitta nel 1554.Al tramonto del dominio senese, corrisposero anni di abbandono e di miseria: Firenze era lontana e poco interessata
a questo estremo lembo di Toscana.
La mancata gestione dei corsi
d’acqua e dei fossi rese il diffondersi della malaria un fenomeno
endemico in quella che venne detta “Maremma amara”.
Condizioni
di vita ed economia agricola difficili su cui si sviluppa il
brigantaggio sono il quadro di questa regione alla fine del
Settecento.
A quell’epoca, infatti, risale un interessante memoriale steso per mano del Granduca di Toscana, Pietro Leopoldo
di Lorena che – fautore della politica dei Lumi – dette avvio
ad un importante opera di risanamento della Maremma Toscana.
Strade, lavori di bonifica delle campagne, nuovi centri abitati
presero così a costellare quel paesaggio che ancora oggi è
largamente immutato.
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