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Siena e la zona di Grotti

La Val di Merse

 

La Val di Merse è una grande area incontaminata adagiata fra le Crete Senesi e la Maremma, ricca di boschi di castagni e di lecci, di erica e ginestre che nel corso dei secoli ha tratto la sua prosperità economica soprattutto dall'abbondanza di legname e dalle miniere di carbone, che è stato una risorsa importante durante i periodi di crisi dell'agricoltura.

Nel Medioevo in questa zona si ebbe un fiorire di pievi, fortini ed abbazie, tra le quali quella cistercense di San Galgano risalente agli inizi del XIII secolo che svetta per l'impareggiabile colpo d’occhio dato dalla grande suggestione architettonica delle tre immense navate unita alla sorpresa di un tetto di cielo.

Nella Val di Merse si possono incontrare stabilimenti termali, con acqua calda come quelli delle famose Terme di Petriolo, le preferite di Papa Pio XII, ma anche Riserve Naturali come quelle dell'Alta Val di Merse, che dà vita ad un'autentica oasi verde. Per scoprire angoli bellissimi ed indimenticabili e borghi medievali o assaporare i piaceri della gastronomia locale in qualche caratteristica taverna, nella Val di Merse sono tracciati ben 11 percorsi cicloturistici, lungo itinerari percorribili anche a cavallo per vivere in piena armonia con questo territorio incontaminato, punteggiato di bellissimi agriturismi e residenze d’epoca.


E’ l'area più selvaggia delle Terre di Siena; ma pure in una cornice di boschi incontaminati si trovano capolavori di arte Rinascimentale di alto livello, come la Chiesa di San Giovanni Battista a Rosia.


Da qui, attraverso strade immerse nei boschi, si arriva a Monticiano e ai vicini Bagni di Petriolo, una sorgente termale nota sin dal medioevo per le sue acque sulfuree dalle spiccate capacità curative. Le prime notizie sui "Bagni di Petriolo" risalgono infatti al 1230. Furono frequentati da molti personaggi illustri, fra i quali esponenti delle famiglie dei Medici e dei Gonzaga, cardinali, duchi ed un eccellente frequentatore abitudinario il Pontefice Pio II - Enea Silvio Piccolomini. Leandro Alberti, inoltre, nella sua descrizione dell'Italia afferma, Dei Bagni parlano anche Marco Tullio Cicerone nell'orazione pro Marco Caelio ed anche Marziale nei suoi epigrammi; la recente scoperta di tombe romane nelle vicinanze di Petriolo fornirebbe una prova tangibile di queste testimonianze. Nel 1404 fu realizzata la fortificazione delle Terme di Petriolo - unico esempio rimasto di terme fortificate di cui si possono ancora oggi ammirare le mura e la Torre della Repubblica Senese. Nel 1907 Petriolo già figurava nell'elenco ufficiale delle acque minerali d'Italia, pubblicato dal Ministero dell'Interno.
Le acque solfidriche delle terme sgorgano alla temperatura di 43°C, ricche di salso solfato, bicarbonato alcalino e di sali minerali i cui benefici effetti sono preziosi per la cura delle vie respiratorie, dell'apparato locomotore e per i trattamenti dermoestetici. A stretto contatto con la Storia di questa regione e dell'Italia intera, potrete quindi bagnarvi in queste pozze dall'intenso profumo di zolfo, capaci di risanare e di curare le più varie malattie delle vie respiratorie. E compiacervi del vostro soggiorno nelle Terre di Siena.

Se da Petriolo volete immergervi ancora nell'atmosfera rinascimentale, non dovrete far altro che risalire verso nord alla volta di Murlo. Qui nella seconda metà del Quattrocento, fiorirono gli interventi sulle chiese.

Proseguendo verso le colline Metallifere incontriamo Radicondoli, antico centro fondato dal re longobardo Desiderio, da dove si aprono bellissimi panorami in ogni direzione e dove, ogni estate tra la fine di luglio ed i primi di agosto, viene ospitato il Festival d’Estate, rassegna di teatro ormai conosciuta in tutto il mondo.

Tornando verso Siena, appare in tutta la sua bellezza Frosini, antico maniero trasformato in sontuosa villa, nella cui chiesa ottocentesca è conservato il reliquiario di San Galgano.


Nei pressi di Rosia si trova il ponte medievale "della Pia" in memoria di Pia de’ Tolomei che questa vecchia strada percorreva per recarsi in Maremma. La leggenda narra che ancora oggi, nelle notti di luna piena, il suo spettro luminoso aleggi su questo ponte, antichissimo e pregevole esempio di arco a tutto sesto.

Nella piana sotto Sovicille, a Ponte allo Spino, ci si imbatte in una pieve romanica tra le meglio conservate in Italia: è una splendida chiesa a tre navate con i resti del chiostro di una canonica gotica.

Casole d'Elsa fu per molti secoli terra di confine: sopportò due lunghissimi assedi dei fiorentini, uno dei quali, quello del 1478 ricordato per i primi bombardamenti della storia.
Tra i meriti della Val di Merse non vanno dimenticate le molte varietà di funghi che si possono raccogliere nei boschi di macchia mediterranea: ovoli e porcini soprattutto, preziosi ingredienti delle specialità della gastronomia locale, con cui si preparano ottimi crostini, grigliate e minestre come l'acqua cotta.

Un piatto tipico della tradizione gastronomica della Val di Merse è la minestraccia preparata con fagioli bianchi, sale, aglio e salvia.

Altra perla culinaria è la "Cinta senese", razza suina presente in Val di Merse, e una tra le più antiche d'Italia, le cui carni pregiate offrono ottimi filetti d'arista, controfiletti, capocollo, salsicce, prosciutti e guanciali particolarmente saporiti.

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